Home Dubai Vantaggi Dubai QUANTO SI PAGA DI TASSE A DUBAI?

QUANTO SI PAGA DI TASSE A DUBAI?

Investire a Dubai, oramai si sa, è sempre un’ottima idea.

Su cosa puntare?

L’investimento migliore non è, contrariamente a quanto si crede, quello immobiliare, poiché rischioso e insidioso, quanto piuttosto quello di aprire una società a Dubai.

Perché? Perché non si pagano le tasse!

Continua a leggere e approfittane subito!

 

Le novità fiscali di Dubai nel 2023

Dubai si è sempre distinto per essere il Paese dalla fiscalità azzerata, grazie alla possibilità di costituire società in una delle sue Free Zone. Queste aree defiscalizzate, infatti, permettono di dar vita ad una società, di varia tipologia, per la quale ogni imposta è assente.

Una notizia recentissima, tuttavia, giunge direttamente dal Ministero delle Finanze degli Emirati Arabi Uniti: il governo degli UAE introdurrà un’imposta federale sugli utili delle imprese allocate nel Mainland, che sarà effettiva per gli esercizi finanziari a far data dal 1° giugno 2023.

Tuttavia i vantaggi delle free zone di Dubai ci sono e resteranno tali: le società costituite o che vengono trasferite in queste zone franche godranno del completo beneficio fiscale.

Tale misura rappresenta una vera rivoluzione nel sistema della fiscalità emiratina, celebre in tutto il mondo per essere la più vantaggiosa per chiunque operi nel settore societario.

Tuttavia, il primato emiratino, che elegge gli UAE a vero paradiso fiscale, non teme confronto: infatti, è doveroso specificare che saranno tassati gli utili delle imprese oltre i 375.000 Dirham (90.800 euro circa) al 9%, pertanto, con un’aliquota che è la più bassa al mondo nelle imposte sulle società.

Per comprendere meglio le innovazioni fiscali, vediamo le aliquote previste nel dettaglio: rimarrà lo 0% per il reddito imponibile fino a AED 375.000; verrà introdotto il 9% per il reddito imponibile oltre a AED 375.000, nonché un’aliquota fiscale differente per le grandi multinazionali che rispondono a specifici criteri stabiliti con riferimento al “Pillar TWO” del Progetto dell’OCSE.

 

La nuova tassa 2023 a Dubai: perchè?

L’obiettivo della riforma è soddisfare gli standard internazionali per la trasparenza fiscale, in modo tale da incoraggiare le imprese a consolidare ed ampliare le proprie attività nei Paesi del Golfo Persico.

L’imposta si applicherà ugualmente a tutte le tipologie di imprese e attività commerciali, ad esclusione dell’estrazione delle risorse naturali e coinvolgerà enti e persone fisiche straniere che svolgano attività commerciali in modo continuativo e regolare presso gli Emirati Arabi Uniti.

L’adeguamento di tassazione sulle società, comunque, sarà competitivo e il migliore della categoria: lo stesso rafforzerà la posizione degli Emirati Arabi quale hub leader a livello mondiale per le imprese e per gli investimenti.

Le imprese, poi, saranno incoraggiate a stabilire i loro business nel Paese, anche in considerazione del fatto che gli incentivi fiscali nelle zone franche degli UAE rimarranno in vigore.

Perché la novità non deve stupire

Malgrado Dubai sia da sempre considerato luogo finanziariamente assai vantaggioso, grazie ai suoi sistemi agevolati, la novità impositiva non deve essere vissuta come uno shock, quanto piuttosto come un approdo fisiologico.

Gli UAE, infatti, come molti dei loro omologhi regionali ricchi di petrolio, da tempo oramai spingono per diversificare la loro economia, in modo da svincolarsi sempre più dalle entrate derivanti dagli idrocarburi: proprio per questo, è fondamentale che il governo federale stabilisca fonti di reddito che non dipendano dagli utili aziendali e dai redditi di investimento, entrate che possono essere entrambe molto volatili.

L’annuncio del Governo, dunque, non deve sconvolgere gli animi degli investitori, che potranno sempre contare sul sostegno centrale, a questo punto ancor più interessato al fiorire del commercio, proprio in considerazione della mossa che consentirà agli Sceicchi del Golfo di profittare del loro nuovo appeal aziendale.

La nuova imposta: le linee guida

La nuova imposta, detta anche “imposta sul reddito delle società” o “imposta sugli utili delle imprese” in altre giurisdizioni, viene calcolata sulla base del reddito netto oppure sul profitto delle diverse imprese. Ma quali?

Il sistema fiscale delle società degli Emirati Arabi Uniti sarà basato sulla residenza, e pertanto, prevedrà la tassazione dei profitti mondiali delle imprese dei residenti nel loro territorio: i non residenti, infatti, saranno tassati sul reddito d’impresa proveniente dagli EAU.

Quindi, tutte le imprese degli Emirati Arabi Uniti saranno soggette alla nuova imposta sulle società, ad eccezione di quelle nell’estrazione di risorse naturali, quali petrolio e gas. Pertanto, anche il settore bancario e quello immobiliare verranno coinvolti dalla riforma.

Il Ministero della Finanza, poi, ha già anticipato alcune decisioni circa gli elementi chiave attorno a cui si snoderà la nuova tassa. In particolare:

  • Le persone fisiche, in quanto tali, non saranno ovviamente soggette all’imposta, riservata alle società: pertanto, il reddito da lavoro, le proprietà immobiliari, gli investimenti in azioni e tutti gli altri redditi svincolati dal commercio negli EAU resteranno esclusi dalla nuova tassazione;
  • Parimenti, l’imposta non riguarderà gli investitori stranieri che non svolgono attività nel Paese;
  • L’imposta sulle società si applicherà sull’utile netto contabile registrato dell’azienda.
  • La base imponibile delle società escluderà, poi, i dividendi e le plusvalenze guadagnate dalle imprese degli UAE a determinate condizioni, ancora in via di definizione;
  • Per tutti i pagamenti quali dividendi, interessi o royalties, la ritenuta d’acconto degli Emirati Arabi Uniti non sarà applicabile ai pagamenti nazionali e transfrontalieri di qualsiasi natura;
  • Nessuna imposta sulle società si applicherà alle transazioni e ristrutturazioni infragruppo eligibili;
  • Le imposte estere potranno essere compensate con l’imposta societaria degli Emirati Arabi Uniti da pagare;
  • Importanti regole di trasferimento e utilizzo delle perdite saranno a disposizione delle imprese.

Qual è l’ambito di applicazione della nuova imposta?

Le imposte sul reddito societario si applicheranno a tutte le imprese e le attività commerciali degli Emirati Arabi Uniti, ad eccezione di tutte le società relative all’estrazione di risorse naturali, che rimarranno legate al sistema emiratino ora in vigore, nonché delle società allocate nelle Free Zone, tutte escluse dalla nuova imposta.

Tutte le attività commerciali svolte da una persona giuridica, a fronte di una licenza commerciale o permesso per svolgere la relativa attività, saranno soggette all’imposta sul reddito societario.

Per quanto riguarda i liberi professionisti, la tassazione si applicherà generalmente al reddito guadagnato dalle attività svolte sotto una licenza o permesso “freelancer”, ma tali soggetti pagano il 9% sul reddito netto solo se questo supera i 375.000 AED annui.

Chi non è soggetto?

Gli investimenti immobiliari da parte di persone fisiche a titolo personale non saranno soggetti all’imposta.

Allo stesso modo, le persone fisiche non dovranno pagare l’imposta sul reddito su dividendi, plusvalenze e altri redditi ottenuti dal possesso di azioni o altri titoli a titolo personale.

Gli interessi e gli altri redditi guadagnati da un individuo da depositi bancari o piani di risparmio non saranno soggetti alla tassazione degli Emirati Arabi Uniti.

Come ricordato, dall’ambito di applicazione della nuova tassa sono totalmente escluse le imprese nelle Free Zone di Dubai: queste ultime, infatti, potranno continuare a beneficiare degli incentivi fiscali aziendali.

Tuttavia, tutte le società nelle Free Zone dovranno comunque seguire la procedura di registrazione e presentazione della dichiarazione dei redditi, ma il loro sistema di tassazione continuerà a seguire le agevolazioni ed incentivi di tali società a patto che vengano rispettati i requisiti normativi e che non conducano affari con le società in “Mainland”.

Perché aprire una società a Dubai

Da sempre gli Emirati Arabi Uniti hanno puntato ad essere il Paese più economicamente performante e fiscalmente vantaggioso al mondo: i già annunciati cambiamenti fiscali ed amministrativi, rafforzeranno questo primato, permettendo agli UAE di assestarsi tra i più appetibili territori di investimento del globo.

Non va dimenticato, infatti, che i più oculati imprenditori si sono originariamente rivolti a Dubai proprio per il suo sistema fiscale di favore: in particolare, quello vantaggioso delle Free Zone. Queste zone, dunque, hanno sempre attratto gli avveduti investitori che non si sono lasciati sfuggire l’occasione rappresentata dal Paese.

Tuttavia, alcuni di loro, col tempo, si sono convinti a spostare i loro interessi nel Mainland, poiché la sede societario nelle Free Zone non garantiva la possibilità di aprire un conto corrente nelle banche emiratine, rendendo, così, di fatto, la società una mera scatola vuota. Oggi, alla luce della nuova tassazione, il trand è decisamente inverso: la maggior parte degli utenti, sceglie di aprire una società nelle Free Zone, per evitare il nuovo sistema impositivo.

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