I Paesi del Golfo Persico sono sempre stati molto attenti alla salute e al benessere della propria comunità.
A maggior ragione quando si tratta di salvaguardia di diritti umani.
Gli Emirati Arabi, infatti, sono sempre in prima linea per difendere il diritto alla vita di ognuno, anche a livello internazionale.
Così, gli EAU partecipano, tramite una loro delegazione, alla 74esima sessione del comitato delle Nazioni Unite contro la tortura (CAT), che si tiene a Ginevra.
Il Comitato, istituito dalla relativa Convenzione, è composto da dieci esperti indipendenti ed è incaricato di fornire suggerimenti sulle relazioni periodiche presentate dagli Stati Membri ogni quattro anni.
Durante l’evento il Comitato, infatti, esamina i rapporti tra gli Stati che sono membri del CAT, compreso quello stilato dagli Emirati Arabi Uniti circa l’attuazione delle disposizioni dell’accordo di partnership.
A seguito della ratifica degli Emirati Arabi alla Convenzione contro la tortura, questi hanno provveduto ad attuare i loro obblighi interni, a norma del documento.
Sul tema si è, poi, espresso il giudice Abdul Rahman Murad Al Balushi, Direttore del Dipartimento di Cooperazione Internazionale presso il Ministero della Giustizia, che “Sin dalla loro istituzione nel 1971, gli Emirati Arabi Uniti hanno dedicato i propri sforzi al rafforzamento della propria legislazione e del proprio sistema giuridico e allo sviluppo della propria struttura istituzionale per promuovere e proteggere i diritti umani. Questi diritti sono garantiti dalla sua costituzione e dalla legislazione nazionale che protegge la sicurezza di ogni individuo e giura uguaglianza e giustizia sociale”.
Proprio in ossequio di questi temi, il rapporto emiratino al Comitato esamina gli sforzi compiuti dal Paese per l’attuazione della Convenzione e il ruolo delle agenzie governative e degli organi ufficiali per i diritti umani.
L’attenzione degli EAU per una vita adeguata e umanamente sostenibile è sempre massima. Per saperne di più, leggi questo contenuto.
