Continuiamo ad occuparci della migrazione degli straricchi russi a Dubai: puoi leggere la parte I qui e la parte II qui.
Dall’invasione dell’Ucraina la maggior parte dei Paesi del mondo ha imposto pesanti sanzioni alle istituzioni finanziarie e ai magnati vicini a Putin: un elenco lungo di stati, che conta anche paradisi fiscali, come le Isole Cayman, Monaco e la Svizzera.
Dubai e gli Emirati Arabi Uniti, invece, non lo hanno fatto e ora sembrano essere divenuti per i ricchissimi russi una via di uscita: sono stati eletti a nuovo regno degli oligarchi russi e degli alleati di Vladimir Putin.
Da quando i primi tank russi hanno oltrepassato i confini dell’Ucraina si è aperto un nuovo fronte nelle analisi: il tracciamento dei mezzi privati.
In cosa consiste il tracciamento logistico?
I movimenti degli aerei sono stati tracciati attraverso una metodologia chiamata Osit: Open Source Intelligence.
Codici identificativi, rotte tracciate, analisi degli aeroporti di partenza e arrivo.
Jet, elicotteri e yacht russi sono finiti nelle mani di analisti con importanti competenze informatiche: personaggi che hanno costruito profili Twitter dedicati a tracciare tutti questi movimenti. Fra questi è già nota alla cronaca la storia di Jack Sweeney, il ragazzo diventato famoso per aver seguito tutti i movimenti del jet di Elon Musk che ora si è dedicato solo ai mezzi degli oligarchi russi. Una di queste analisti nelle ultime ore ha sollevato un dubbio su quello che sta accadendo all’ombra del Cremlino: Oliver Alexander, infatti, ha pubblicato una serie di mappe di volo dove viene testimoniato un corposo movimento di jet privati che partono da Mosca e si dirigono verso Dubai.
Il tweet in cui ha denunciato questo esodo è stato condiviso da 5mila persone e ha ricevuto 15mila like. Nel tracciamento identifica uno stormo formato principalmente da quattro aerei: tutti privati e tutti diretti dalla Russia alla capitale degli Emirati Arabi. Oltre a queste immagini, ce ne sono altre che documentano il movimento di jet verso la città affacciata sul Golfo Persico. Per gli oligarchi russi, Dubai è diventata la meta ospitale verso cui muovere i propri lussuosi mezzi dopo la decisione di Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea di sanzionare buona parte dei loro beni.
Ma come funziona l’Open Source Intelligence?
L’Osit è una pratica che permette di creare conoscenza condividendo informazioni pubbliche. È esattamente quello che sta succedendo con la mappatura dei voli russi: le informazioni condivise, infatti, non vengono estratte con tecniche top-secret ma semplicemente pubblicate da portali che monitorano il movimento degli aerei in tutto il mondo come Flightradar24.
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