Hai un business legato a Dubai o vuoi aprire uno?
Allora, certamente sei interessato a saperne di più in merito all’applicazione dell’Iva a Dubai.
Vediamo, allora, tutte le informazioni utili che devi conoscere in merito a questa imposta.
Buona lettura!
Che cos’è l’IVA?
Iva è l’acronimo di Imposta sul Valore Aggiunto.
Quindi, l’IVA è un’imposta indiretta sul consumo o sull’uso di beni e servizi applicata sul valore aggiunto di ogni fase della produzione, e, come già detto, di scambio di beni e servizi.
L’IVA è riscossa in oltre 180 Paesi in tutto il mondo.
Il consumatore finale è l’unico che effettivamente sopporta il costo dell’IVA, mentre le aziende riscuotono e tengono conto dell’imposta per conto del governo.
Pertanto, nella filiera di produzione e scambio di beni o servizi tutti i soggetti anticipano l’IVA, ma la recuperano addebitandola al consumatore finale o cliente che dir si voglia.
Anche a Dubai l’applicazione dell’IVA funziona allo stesso modo.
Si paga l’IVA a Dubai?
La risposta è, appunto, affermativa.
Anche a Dubai si paga l’IVA.
L’imposta sul valore aggiunto, infatti, è stata introdotta negli Emirati Arabi Uniti il 1° gennaio 2018.
L’aliquota IVA è pari al 5%.
Chiaramente le motivazioni di questa introduzione (scelta particolare se si pensa al regime di assoluto beneficio fiscale) è stato tutto mirato alla crescita interna del Paese.
Infatti, l’IVA fornirà agli Emirati Arabi Uniti una nuova fonte di reddito che sarà utilizzata per fornire servizi pubblici ma, soprattutto, aiuterà il governo a muoversi verso la sua visione di ridurre la dipendenza dal petrolio e da altri idrocarburi come fonte di entrate.
Le risorse naturali appena menzionate, infatti, sono in via di esaurimento, e da tempo il Paese si sta riorganizzando per puntare su nuovi risorse, ancora più convenienti, che gli permettano di crescere e mantenere la propria posizione prioritaria nella classifica delle nazioni più performanti del globo!
L’IVA a Dubai: a quali aziende si applica?
Tutte le imprese devono pagare l’IVA a Dubai? No!
Un’impresa deve registrarsi ai fini dell’IVA se le sue forniture e importazioni imponibili superano AED 375,000 l’anno.
Questa cifra corrisponde a circa 90.000€, quindi, in realtà, il numero di aziende che sono tenute al pagamento dell’IVA è decisamente ridotto.
Facciamo chiarezza, riassumendo tutte le caratteristiche sei soggetti sottoposti all’obbligo dell’Iva. Sono tali, le aziende che:
- raggiungono un imponibile fiscale di minimo AED 375,000;
- forniscono prodotti o servizi sui quali è addebitabile l’IVA;
- a loro volta pagano l’IVA per forniture;
- hanno registri contabili regolari ed emettono fatture sulle quali compare, in chiaro, l’addebito IVA;
Pertanto, un’impresa deve registrarsi ai fini dell’IVA se le sue forniture e importazioni imponibili superano i AED 375,000 l’anno.
Vale a dire che le aziende che si collocano tra i AED 187,500 AED e i AED 375,000 annui possono scegliere se iscriversi ai registri IVA oppure no.
Come in Italia ed in altri Paesi del mondo, un’azienda versa al governo l’imposta che riscuote dai suoi clienti. Allo stesso tempo, riceve un rimborso dal governo sull’imposta che ha pagato ai suoi fornitori.
Le imprese straniere possono anche recuperare l’IVA che pagano durante la visita negli Emirati Arabi Uniti.
L’IVA degli EAU: chi è esente?
Al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, La Federal Tax Authority (FTA) ha annunciato anche settori specifici a cui è stata assegnata un’imposta a zero, come istruzione, sanità, petrolio e gas, trasporti e proprietà immobiliari.
Le forniture selezionate in settori quali i trasporti, gli immobili, i servizi finanziari sono perciò completamente esenti dall’IVA, mentre alcune attività del governo sono al di fuori del campo di applicazione del sistema fiscale (e, quindi, non soggette a imposta). Queste includono attività svolte esclusivamente dal governo senza concorrenza con il settore privato, attività svolte da organizzazioni senza scopo di lucro.
Come si predispone la propria azienda all’IVA?
Per le aziende italiane la gestione delle imposte indirette è una formalità che devono espletare di norma: perciò, in linea di massima, sono già preparate ad affrontare questo tema.
Tuttavia per le società italiane presenti sul territorio degli Emirati Arabi o in altri paesi appartenenti al CCG, è necessario fare un minimo di chiarezza, soprattutto se i collaboratori sono di origine locale.
Ecco tre modi in cui le PMI devono prepararsi alla gestione dell’IVA se hanno aperto la loro sede dopo il 1° gennaio 2018.
- Per una valutazione tempestiva e un’adeguata pianificazione per conformarsi pienamente all’IVA, le PMI devono dover apportare alcune modifiche alle loro operazioni principali, alla loro gestione finanziaria e contabilità, alla loro tecnologia e forse anche al loro mix di risorse umane (ad esempio, contabili e consulenti fiscali). È essenziale che le PMI cerchino ora di comprendere le implicazioni dell’IVA attraverso l’aiuto di consulenti professionisti. Le PMI devono compiere ogni sforzo per allineare il proprio modello di business ai requisiti di reporting e conformità del governo.
- Una corretta contabilità delle PMI negli Emirati Arabi Uniti deve registrare le transazioni finanziarie e assicurarsi che i loro registri finanziari siano accurati e aggiornati. Le aziende che soddisfano il requisito di fatturato annuale minimo (come evidenziato dai loro registri finanziari) devono registrarsi per l’IVA, come abbiamo già indicato in precedenza. Ciononostante, le PMI che non ritengono di dover essere registrate con partita IVA dovrebbero conservare i propri registri finanziari in ogni caso, nel caso in cui il governo debba stabilire se debbano essere registrate o meno.
- La formazione del personale sulle implicazioni dell’IVA è importante poiché si tratta di un nuovo concetto per le persone che vivono e lavorano negli Emirati Arabi Uniti. Il personale deve sapere come spiegare a clienti e fornitori i requisiti dell’IVA e in che modo influisce sulle transazioni commerciali. Devono inoltre garantire un’adeguata tenuta dei registri e assicurarsi che i prodotti e i servizi appropriati abbiano il marchio IVA e che sia raccolta anche la documentazione corretta.
Ovviamente, vista la complessità della materia, il consiglio migliore è affidarsi a professionisti del settore. Scopri chi è il consulente fiscale più scelto dagli imprenditori italiani a Dubai.
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