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INVESTIRE IN CRYPTOVALUTE: COME CUSTODIRLE

Abbiamo già visto che le cryptovalute sono delle monete digitali relativamente nuove che permettono di fare alcuni pagamenti ma, soprattutto, di investire e fare trading.

Ormai non si tratta più di capire dove trovarle o come acquistarle, ma capire come custodirle al meglio in base ai tuoi scopi.

Grazie all’ampia diffusione che le valute immateriali stanno avendo negli ultimi anni, il tema della regolamentazione degli aspetti legati alla custodia di cryptovalute è diventato centrale per l’intera economia globale sempre più legata alla diffusione delle tecnologie digitali.

Se hai intenzione di iniziare a investire in cryptovalute e vuoi sapere come custodirle, questo è l’articolo che fa per te.

Il servizio crypto custody, infatti, è diventato fondamentale per chi decide di aprirsi un proprio eWallet e cominciare ad acquistare monete virtuali.

 

I Paesi che hanno regolamentato le crypto

I primi Paesi da menzionare sono gli Emirati Arabi Uniti: da sempre il governo centrale è attento alle esigenze degli investitori e il mercato è da sempre iper tutelato. Così, non potevano che essere pionieri di una regolamentazione completa in merito alle crypto, per renderle sicure e vantaggiose. Per saperne di più, leggi qui.

Tra i precursori, poi, troviamo sicuramente gli USA che con la loro Custody Rule sono intervenuti in tema di custodia di asset finanziari.

In Europa, invece, il primato è della Germania che, dando attuazione alla Direttiva Europea sull’Antiriciclaggio, ha permesso agli Istituti di Credito tedeschi di conservare le valute virtuali, esattamente come accade per azioni e obbligazioni.

Vediamo insieme qual è la situazione in Italia. Purtroppo, ad oggi non siamo fortunati come negli altri territori, e, dopo un lungo iter procedimentale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2022 solamente un Decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze per indicare modalità e tempistiche con cui i prestatori di servizi relativi all’uso di valute virtuali e di portafogli digitali sono tenuti a comunicare la propria operatività sul territorio nazionale.

Il nostro Ministero, tuttavia, ha precisato che la prestazione di servizi di custodia delle crypto è già parzialmente regolata per contrastare antiriciclaggio e terrorismo, imponendo ai prestatori di servizi di portafoglio digitale di comunicare periodicamente all’OAM (Organismo Agenti Mediatori) i dati identificativi dei propri clienti e i dati dell’operatività del singolo cliente.

Interessante, poi, che la UE a breve emanerà un regolamento sulle crypto-attività, inclusa la custodia che sarà soggetta a regole europee direttamente applicabili in tutti i Paesi membri, tra cui il Tricolore, e attualmente in corso di definizione.

Tieniti aggiornato in merito alle normative di ultima uscita per proteggere le tue crypto e custodirle al meglio.

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